L’isola delle tartarughe dalle acque cristalline
L’Isola di Lampedusa, appartenente all’arcipelago delle Isole Pelagie in Sicilia, è la più estesa dell’arcipelago e sorprende per la sua spettacolare natura ricca di rare specie botaniche ma anche per la sua antica storia ed archeologia.
La storia dell’isola
La storia di Lampedusa affonda infatti le sue radici fin nella Preistoria. Studi archeologici e scavi hanno portato alla luce strutture del passato, dal Neolitico all’età Romana a quella Bizantina, ecc. Di particolare interesse, gli antichi “timpuna”, definiti dagli archeologi “cerchi di pietra”, costruzioni elevate di qualche decina di centimetri dal suolo. Sull’isola si contano oltre duecento “timpuna” raggruppati come piccoli insediamenti. Se ne trovano a Capo Grecale, tra Punta Parrino e Punta Alaimo, nelle località Imbriacole e Poggio Monaco e qualcuno anche verso Capo Ponente.
Numerosi cerchi di pietra costituivano aie in cui veniva mondato il grano ma il mistero che avvolge i cerchi riguarda la loro cronologia e la loro funzione originaria. Le ipotesi degli studiosi sono diverse: unità abitative o funerarie, strutture legate all’agricoltura o alla raccolta e canalizzazione dell’acqua piovana o recinzioni di giardini. Ma una tesi suggestiva ricondurrebbe la disposizione dei gruppi di cerchi persino alle forme di alcune costellazioni.
Anche il Vallone di Cala Madonna è un’area antica dell’isola, un luogo sacro, che fu punto d’incontro tra uomini di culture e religioni diverse. La frequentazione delle grotte dell’area potrebbe risalire alla preistoria, quando in epoca Neolitica tra il 5500 e il 2500 a.C., si stabilì una colonia di Siciliani.
All’epoca Romana potrebbe invece essere attribuita la costruzione della cisterna d’acqua piovana, utilizzata ancora oggi. Agli inizi del 1800 le antiche grottefurono poi abitate da Maltesi che le ampliarono e costruirono mulini e anche un forno. Con la colonizzazione di Ferdinando II di Borbone, nel 1843, venne poi restaurata la chiesetta del luogo che, in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale, fu infine ricostruita e abbellita con un giardino rigoglioso che ancora oggi evoca la storia di Lampedusa.
Oltre alla storia, l’isola ammalia per il suo aspetto naturalistico di grande valore. La Riserva Naturale Orientata Isola di Lampedusa si estende per circa 350 ettari lungo la costa meridionale e dal 1996 è gestita da Legambiente Sicilia che si prende cura di specie animali e vegetali e habitat rari minacciati di estinzione.
L’area protetta comprende una serie di valloni che testimoniano la presenza di antichi reticoli idrografici che sfociano nel mare generando piccole insenature sabbiose. Tra queste, d’elevata importanza naturalistica, c’è la Spiaggia dei Conigli, dove ogni anno le tartarughe marine Caretta Caretta depositano le uova. La spiaggia è incantevole, con sabbia dorata e acque cristalline abitate da un’incredibile varietà di pesci. Di fronte alla baia si erge l’Isolotto dei Conigli, regno del gabbiano reale e di una particolare specie di lucertola.
L’itinerario ripercorre per circa 1 chilometro e mezzo i tratti scavati ed erosi dall’acqua, fino a raggiungere il bel mare turchese. Il primo tratto è caratterizzato da rimboschimenti di Pino d’Aleppo; addentrandosi s’incontrano invece esemplari tipici della macchia mediterranea mentre, avvicinandosi al mare, l’habitat prevalente è la gariga-steppa; giunti sulla spiaggia, circondata dalle acque azzurre e cristalline di Cala Pulcino, si possono osservare le infiorescenze di Limonium Lopadusanus, pianta endemica di Lampedusa.
La cultura gastronomica della Sicilia trae origine delle tradizioni culinarie delle popolazioni che si sono stabilite nell’isola e tramandate di generazione in generazione. Tra i prodotti più diffusi e riconosciuti a livello internazionale ci sono: gli arancini, il cannolo siciliano, la cassata e la granita siciliana. Rinomati sono anche i piatti unici come la caponata, l’insalata di arance, la parmigiana di melanzane e il gâteau di patate. La pasta è consumata quotidianamente e condita con verdure, carne, pesce, ricotta e sughi. Da assaggiare ci sono anche: gli anelletti al forno, la pasta con le sarde, la pasta alla norma, spaghetti alla carrettera e la pasta ‘ncaciata. Carne e pesce cucinati con svariate ricette abbondano. Da non perdere c’è il pesce spada alla ghiotta, lo stoccafisso alla messinese, le polpette di bianchetti e le sarde beccafico.
Cannolo siciliano
Granita siciliana
Pasta alla Norma
Melanzane alla parmigiana
Visitare le spiagge più belle dell’isola è un’esperienza indimenticabile. Imperdibili per bellezza quelle di Cala Croce, Guitgia e la rinomata Isola dei Conigli, tra le più affascinanti di tutto il Mediterraneo per il mare limpido e ricco di pesci colorati. Altrettanto belle anche le spiagge di Cala Madonna e Cala Francese. Spiagge con scogli sono invece Punta Sottile, Cala Creta e Cala Calandra. Particolari anche le spiagge con i ciottoli, come Cala Spugna, Cala Pisana e Cala Pulcino, vicino l’Isola dei Conigli. In tutte le spiagge il mare è turchese, trasparente e pulito, popolato da spugne, giglio marino e tanti pesci.
Cala Croce
Isola Conigli
Cala Pulcino
ISOLA DI LINOSA
Bella escursione da fare in barca per raggiungere la vicina Isola di Linosache dista 50 km da Lampedusa. E’ una piccola isola di soli 3,5 Km di lunghezza e uno sviluppo costiero di 11 Km. Linosa è di origine vulcanica e offre una vista di antichi crateri e coni vulcanici. Molte sono le località da visitare, come le due vedette militari di M. Rosso e M. Vulcano, la “Fossa del Cappellano” ed il sito di nidificazione della Berta Maggiore. Circumnavigando l’isola, si possono ammirare la spiaggia di Pozzolana di Ponente, unico sito di ovodeposizione della tartaruga Caretta Caretta, i Faraglioni, la Grotta del Greco, i Fili. Infine le immersioni subacquee per scoprire un fondale ricco di flora e fauna marina e di reperti archeologici.